Riparte l'attacco ai dipartimenti di salute mentale, ai servizi territoriali voluti dalla legge 180 e dalla legge di riforma sanitaria.
Una conquista della civiltà umana e giuridica italiana che è nella storia del paese e che va a merito di operatori coraggiosi che hanno visto nel "matto" riflessa la propria immagine di uomini e di donne, di nuovo viene attaccata come altre volte in questi circa trenta anni trascorsi.
A dieci anni dal DLG 229 le Regioni ed il governo facciano un esame di coscienza sulle rispettive inadempienze nell'attuazione del "Progetto obiettivo salute mentale" del Piano Sanitario Nazionale.
Ai riformatori di allora ed alle forze politiche che hanno a cuore la salute mentale è bene ricordare che non tutto può seguitare a finire sul tavolo della più alta autorità istituzionale e che è arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche e di suscitare, con molta fatica, una reazione di cittadini ed operatori tanto più necessaria in un paese dove le carceri accolgono il doppio delle persone accoglibili e i mezzi morti dei barconi transitano dolorosamente nel canale di Sicila, vengono visti morire ma non vengono soccorsi. (R.G.).
CLICCA QUI per leggere il Documento/Appello firmato da 14 Organizzazioni sulla tutela della salute mentale e diritti di cittadinanza.
fonte : http://www.istitutosanti.org/
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