di Rino Giuliani
Istituto Fernando Santi, Roma
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Palín o "chueca" Mapuche, Chile, Siglo XIX. 1854, di F. Lehmert
Il Cile, come altri paesi del Sud America, celebra quest’anno il bicentenario dell’indipendenza dalla Spagna in un quadro regionale che da qualche anno ha visto molti singoli paesi consolidarsi nella democrazia e nella consapevolezza della propria identità le cui radici più profonde si trovano nella rimossa storia che ha preceduto i secoli di oppressione e di sfruttamento della dominazione spagnola .
I nativi del Cile, i Mapuche, fin dall'inizio del golpe dell'11 settembre 1973 furono vittime della repressione. Il governo Allende con la riforma agraria, aveva restituito loro circa 700.000 ettari di terre. Altri Mapuche prima del colpo di stato avevano partecipato all'occupazione di circa 75.000 ettari di terreni appartenenti a latifondisti. Nel settembre 1972 il governo Allende emanò una legge (Ley No. 17.729) che garantiva ai Mapuche nella costituzione di diritti fondamentali: la restituzione dei diritti sulla proprietà della terra perduta, l'allargamento dei diritti territoriali, il sostegno ad interessi sociali e culturali, il miglioramento del sistema sanitario e l'insegnamento nella lingua madre Mapudungun. continua >>
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