martedì 5 aprile 2011

LE ASSOCIAZIONI DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO RUOLO E RAPPRESENTANZA OLTRE GLI ORGANISMI CONSULTIVI DEL GOVERNO.


Il provvedimento di riforma di comites e cgie, del quale restano in pochi a ritenerne urgente l'approvazione, recentemente è approdato in aula.
Approdato e subito dopo rinviato "a 30 giorni" il testo unificato è in attesa di fare un iter completo comprensivo del passaggio nelle due assemblee parlamentari che nel frattempo con la discussione aperta sul federalismo potrebbe trovarsi costituita da una sola Camera . La cosa sembra non interessare, anzi la preoccupazione prevalente di alcuni sembra essere quella della garanzia che i 29 membri di nomina governativa siano tutti previsti
Il nostro "piccolo mondo antico" autoreferenziato, quello che.." la rappresentanza piena degli italiani finalmente è completa con l'elezione dei18 parlamentari", secondo alcuni, ha trovato nei diversamente articolati collegi elettorali dell'estero un forte punto di riferimento ed una pratica buona da prendere come esempio per organizzare gli italiani all'estero.
Le forze politiche si dividono o possono prospettare soluzioni non condivide rispetto alla bozza Tofani poi ti trovi davanti una recente presa di posizione di un importante protagonista del CGIE e vi ritrovi l'appello, enfaticamente rivolto a tutti gli italiani all'estero, ad iscriversi ad un partito italiano in quanto modo più alto di partecipazione. Tutto il resto lo si vuole spazzare via come nostalgia organizzata in dosi massicce, associazionismo parassitario ed inefficace con la testa rivolta al passato.

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