mercoledì 25 maggio 2011

RINO GIULIANI: RIFORMA COMITES E CGIE



TOGLIERE L'INNESCO IDEOLOGICO AL DDL DI RIFORMA DI COMITES E CGIE PRIMA CHE DEFLAGRI, RINUNCIARE A CORSE SOLITARIE CHE PORTANO A STRADE SENZA USCITA.

L'amico onorevole Fedi ha osservato di recente come "i soggetti che compongono il panorama della rappresentanza Comites, Cgie, Parlamentari e Associazioni rischino di dilaniarsi su una proposta di riforma". Lo afferma, ma non convince, nel contesto di una recente dichiarazione critica e autocritica pur tuttavia dagli intenti apprezzabili. La realtà è che non esiste obiettivamente il rischio di un " fuoco incrociato, sempre inutile e dannoso fra "chi crede" in un progetto e coloro che, come azzarda Fedi, "non credenti" "lavorano per non vederlo realizzato o per modificarlo". La ipotizzata simmetria di ruolo corre il rischio di apparire una sorta di equidistanza dorotea atteso che le responsabilità dell'attuale situazione non possono essere distribuite in parti eguali. Da un lato c'è una pluralità di soggetti organizzativi e di singoli, a diverso titolo rappresentativi del mondo degli italiani all'estero, che criticano il ddl e dall'altro alcuni parlamentari in Senato che, a partire da un giudizio di inadeguatezza degli attuali comites e cgie a suo tempo avanzato dal governo, hanno voluto, costruito e avviato all'iter per l'approvazione il testo in questione. Le associazioni e quelle della CNE, in specie, non sono a difesa aprioristica dell'esistente CGIE, anzi, si battono per una revisione condivisa che riconosca tra le rappresentanze quella di cui sono portatrici. La CNE lo fa, in specie, collegando la possibile riforma del cgie ad un progetto avviato per dare unitarietà all'azione delle associazioni nazionali, regionali e locali attive in Italia e nel paesi d'accoglienza. Nei prossimi mesi si vedranno i passi fatti in avanti in tale direzione come ricordava in una sua dichiarazione recente Luigi Papais, il presidente della CNE. In che modo e sulla base di quali criteri non discriminanti per le associazioni è materia di discussione aperta in primo luogo dentro l'associazionismo e poi nel confronto esterno a partire da quello con l'altra rappresentanza, quella degli eletti dall'estero che ha trovato il naturale luogo di piena esplicazione nel parlamento, e che- tramite i partiti- corpi intermedi della società italiana- si è ormai data le sue articolazioni organizzative, le sue sedi di discussione e di decisione nei paesi d'accoglienza ed in Italia.

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