martedì 8 novembre 2011

IL COMPLETAMENTO DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE DELL'EUROPA COME RISPOSTA ALLA CRISI ED AL DECLASSAMENTO DI RUOLO DEGLI STATI NAZIONALI.


Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nel 1941 scrivendo il Manifesto di Ventotene avevano la consapevolezza che  con la loro azione politica stavano contribuendo non solo a riscattare l'Italia ma anche a dare   alle generazioni che si sarebbero succedute dopo di loro la prospettiva concreta di una Europa unità.
L'idea che un'altra Italia, libera e democratica era possibile in una nuova  Europa dei popoli, federale e pacifica ha anche  animato molti di quei giovani, anche fra loro divisi, oggi arrivati alla terza età, che nell'Italia repubblicana  si sono  però sempre ritrovati quando c'era da sostenere le ragioni alla base della Costituzione. Oggi  il paese sembra non avere  più fiducia nelle possibilità di cambiamento che pure la Costituzione indica e fra i giovani, con la sfiducia in un futuro dignitoso  prevale un senso di indignazione. Non è più il sogno la stella luminosa che apre la strada del futuro.
Nel disincanto dell'oggi, per non rinchiudersi nel "particolare" ininfluente occorre tuttavia vivere  la nostra comune vicenda collettiva  ed il nostro tempo così cambiato, inquadrando  come paese la nostra azione in un contesto in cui tutti gli stati europei cedano di comune accordo parte della propria sovranità, ormai esautorata, non al FMI e alla BCE ma a vere istituzioni democratiche europee.
Il progetto profetico del Manifesto di Ventotene  ha avuto la forza di restare vivo ed attuale  superando dopo il fascismo, la lunga fase della contrapposizione fra i blocchi armati contrapposti e dopo la caduta del muro di Berlino per porsi oggi per i paesi europei come una necessità a fronte della crisi mondiale  indotta dal fallimento del sistema economico che senza freni o vincoli è sopravvissuto alla  frantumazione dell'altro antagonista conosciuto come  capitalismo di stato.
Europa dei popoli. e federalismo europeo, una idea perseguita nel tempo,  ancora oggi è un obiettivo alto per superare  il  limite dei nazionalismi e degli egoismi localistici . Nel XIX secolo l'obiettivo della costruzione dell'unità europea ha costituito un ideale forte,  un potente fattore di crescita della cultura politica democratica. Nel XX secolo l'idea di una Europa unita comincia a diventare un progetto politico.  Si tratta di una esigenza analoga a quella che - quasi contemporaneamente- altri agitano in altri contesti territoriali a favore della scelta di  un governo mondiale  in grado di far superare le contraddizioni ed  i conflitti fra nazioni.
 Rino Giuliani vicepresidente dell'Istituto Fernando Santi