domenica 8 gennaio 2012

Lavoro: Un’Europa a due velocità


La Tribune, 5 gennaio 2012
"La disoccupazione spezza l'Europa in due", titola La Tribune, che vede squilibri importanti tra il sud e il nord del continente. "La Germania vanta il tasso di disoccupazione più basso dal 1991, mentre la Spagna vola a circa il 23 per cento. E la stima per la zona euro fatta dalla Commissione europea a dicembre, che sarà resa nota venerdì, dovrebbe confermare questa distanza", scrive il quotidiano economico di Parigi. "Questa dicotomia riflette prima di tutto la condizione delle economie nel vecchio continente. Alcune – la Grecia, il Portogallo, la Spagna – sprofondano nella recessione, mentre altre riescono a sostenere un ritmo di crescita, anche se contenuto".
Per il Financial Times il buono stato dei paesi del nord, in particolare di Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria e Germania, è dovuto anche alle riforme del mercato del lavoro effettuate prima che la crisi scoppiasse, "che hanno contribuito a rendere i propri lavoratori competitivi a livello mondiale – un elemento che è davvero poco presente negli stati periferici". Il quotidiano della City associa inoltre a quei paesi una solida tradizione di esportazione in settori che hanno beneficiato della ripresa in tempi brevi delle economie emergenti, dopo la recessione del 2009. Per non parlare delle singole politiche sull'occupazione, come quella tedesca, che preferisce sostenere il lavoro a orario ridotto piuttosto che ricorrere ai licenziamenti.
La Tageszeitung mette in discussione questo argomento. Le riforme avviate dalla capitale tedesca non hanno prodotto nuovi posti di lavoro, ma li hanno ridistribuiti  tra un maggior numero di lavoratori, creando un settore a basso salario. Così per la Taz ci sarebbero 8,4 milioni di tedeschi "sottoccupati" e uno scarto tra ricchi e poveri che in Germania aumenta più velocemente che negli altri paesi industrializzati. Il quotidiano sottolinea che per festeggiare la cifra record di 41 milioni di impiegati, il governo ha appena speso 330mila euro per la campagna "Danke, Deutschland – Wirtschaft. Wachstum. Wohlstand” ["Grazie Germania – Economia, sviluppo, benessere"]. (fonte:http://presseurop.eu)

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