venerdì 17 febbraio 2012

RINO GIULIANI - ISTITUTO FERNANDO SANTI: "RILANCIARE A LIVELLO MONDIALE LOTTA CONTRO L'USO DELL'AMIANTO ED ISTITUIRE UNA PROCURA NAZIONALE SPECIALIZZATA"

 
Caricato da  in data 13/feb/2012
Il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere ciascuno il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier alla fine del processo Eternit. I due rispondevano di disastro doloso e rimozione di cautele.


"L’Altroieri a Torino sono  stati condannati a Torino lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier i padroni di fabbriche di amianto, responsabili delle morti di migliaia di persone. I morti denunciati sono circa tremila." - Ma, afferma  Rino Giuliani dell'Associazione Fernando Santi ed ex sindacalista nel settore della sanità -  "La sentenza Eternit, è arrivata dopo anni, dopo la  denuncia per migliaia di morti e malati di tumore presentata nei confronti dei due  industriali. I due per diverse epoche sono stati a capo dell'industria che produceva amianto e a società ad essa collegate. In particolare il caso riguarda quanto avvenuto nelle quattro sedi italiane della Eternit di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). 

Dopo la sentenza di Torino purtroppo restano senza avere auto giustizia le oltre 500 vittime accertate di Bagnoli e quelle di Rubiera.  Le accuse  a suo tempo sono  state quelle di disastro ambientale doloso, tramite inquinamento e dispersione nell'ambiente di fibre di amianto, omissione di cautele antinfortunistiche. Delinquenza allo stato puro. La contestazione ricopre un arco di tempo a partire dal 1952." 

Giuliani ricorda "a cavallo degli anni ’80 la prima fortissima mobilitazione della CGIL  e dell’INCA piemontesi  che dopo un lungo lavoro di indagine presentarono un rapporto denuncia su circa 200 casi. Ricordo nel partecipare al pubblico evento di presentazione del rapporto la rabbia degli operatori della prevenzione, di lavoratori colpiti dal male, di sindacalisti duri nel voler rompere una atmosfera rassegnata o indifferente. Quelli convegno-denuncia suscitò grande eco e rinnovato slancio allargando l’area di  coloro che  chiedevano di interrompere la spirale di morte e  che venisse fatta giustizia. L’impegno, premiato, del magistrato Guariniello per il raggiungimento dell’accertamento delle responsabilità in sede giurisdizionale ci conforta sulla possibilità dell’Italia di essere un paese solidale con chi soffre, in grado di poter sconfiggere l’indifferenza, di garantire la certezza del diritto per tutti i cittadini.

Il pubblico ministero Raffaele Guariniello lo ha sottolineato: si tratta di un processo storico a prescindere dalla sentenza. Il più grande processo nella storia e nel mondo, si è spinto a definirlo: "Siamo di fronte a una grande ingiustizia internazionale: ci sono Paesi in cui se si tocca l'amianto bisogna farlo con lo scafandro altri in cui ancora si tocca con le mani. Va condivisa anche  la posizione dei rappresentanti dell'Associazione famigliari e vittime dell'amianto secondo i quali  il fine  non è solo  quello di ottenere la giustizia per le vittime ma anche quello di  contribuire a livello mondiale alla lotta contro l'uso dell'amianto.

Vincenzo Scudiere per lunghi anni Segretario Generale della CGIL del Piemonte ed attualmente Segretario confederale CGIL commentando la sentenza a 16 anni di reclusione per i padroni dell’Eternit  ha parlato di “processo storico e sentenza esemplare”. Scudiere ringrazia "la magistratura che - afferma - con questa sentenza dà giustizia alle migliaia di morti per amianto. L'auspicio è che questa stessa sentenza funga da monito a quanti continuano a ritenere che il nostro Paese può essere competitivo senza garantire la sicurezza ai lavoratori e ai cittadini". Per Scudiere "la sicurezza non può essere più considerata un costo per le imprese ma uno degli elementi fondamentali per renderle avanzate e competitive, altrimenti il rischio per l'Italia è che possa rappresentare l'area europea del lavoro a basso costo e a massimo rischio". Oltre alla magistratura, infine, la Cgil ringrazia "la tenacia con cui - conclude Scudiere - i sindacalisti di Casale Monferrato, i nostri legali e l'associazione vittime amianto hanno negli anni tenuto accesa la richiesta di giustizia per garantire il massimo della sicurezza per il futuro dei loro figli e per il futuro del nostro paese".

"Ora - conclude Giuliani -  occorre una grande opera di prevenzione ed una struttura nazionale autorevole  in grado di intervenire efficacemente, tempestivamente per reprimere reati  socialmente così gravi ed odiosi quali quelli alla basse della sentenza Eternit. 
Come Istituto Fernando Santi chiediamo anche noi che sia costituita una procura nazionale specializzata in tali tipi di reato. Lo si faccia subito senza aspettare i soliti decenni." 
(16/02/2012-ITL/ITNET)


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