mercoledì 27 giugno 2012

EUROZONA: Tutto dipende da Berlino

26 giugno 2012
SÜDDEUTSCHE ZEITUNG MONACO
Per il futuro dell’euro si avvicina il momento fatidico: da adesso al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno Angela Merkel dovrà decidere se e in quale misura la Germania ha veramente intenzione di salvare la moneta unica.
Il futuro dell’euro non dipende dall’Italia. E non dipende neppure dalla Spagna, dal Portogallo, da Cipro. E nemmeno dalla Grecia. Dipende solo dalla  Germania, e da nessun altro, e sarà la Germania a decidere se la moneta unica dovrà continuare a vivere, e come. Berlino è  oggi il centro nevralgico della crisi. Il ministro delle finanze e la Bundesbank ne sono sicuramente consapevoli, ma la questione è ben lontana dall’essere discussa pubblicamente con la necessaria franchezza. Soltanto la Germania può accollarsi la maggior parte delle spese legate al salvataggio dell’euro. Resta da capire se i tedeschi lo vogliono e per quanto tempo potranno ancora farlo.
Prima dell’ennesimo summit europeo che si prospetta ancora una volta difficile, i responsabili politici e l’opinione pubblica tedesca hanno l’occasione di fare a freddo i loro calcoli: quanto ci costerà ancora il salvataggio dell’euro dal punto di vista economico e politico? E quanto ci costerebbe invece un fallimento, ovvero la disintegrazione della zona euro, a prescindere dalla forma che assumerà? E in entrambi i casi, quali rischi si concretizzerebbero nei bilanci delle banche e della Bundesbank? Quali sarebbero le ripercussioni di un fallimento per lo status della Germania in Europa? La cancelliera deve continuare a fare l’addomesticatrice d’Europa?
Gli osservatori extra-europei hanno fatto notare che i tedeschi conducevano il dibattito sull’euro da un punto di vista del tutto particolare, quello morale, chiedendosi per esempio con stupore: “Come è possibile che siamo arrivati a pagare affinché i greci vadano in pensione a 45 anni?”. Le domande di questo tipo sono facili da capire, ma per nulla pertinenti: nessun euro tedesco è stato ancora versato nel sistema pensionistico greco. Sarebbe bene, invece, che adesso il dibattito si facesse a un livello economico e costituzionale.

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