martedì 2 ottobre 2012

Rino Giuliani. CRISI POLITICA ED ECONOMICA ITALIANA TRA POPULISMI E PROGRAMMI ALTERNATIVI.


"Uno spettro si aggira per l'Europa: il Populismo. Cosa sia di preciso nessuno lo ha capito".


Lo si può leggere  in un saggio apparso  su sinistrainrete.info

E' questo l'incipit del testo nel quale dopo un lungo periplo tra i populismi veri o presunti, di America Latina, e di Europa  si manifesta la totale sfiducia  in tutte le "presunte forze della rappresentanza politica" italiane cui si imputa "un grande patto di punto fisso (punto fijo)" mirato a lasciare intatti i vincoli alla economia nazionale, europei o, se vogliamo, dei cosiddetti "mercati,", anche in presenza di  una possibile alternanza nel governo del paese.
"A meno che - è questa la chiusa del saggio - un populista non demagogico e magari collettivo, non emerga dal fango melmoso in cui siamo caduti, a rappresentare la massa dei riottosi e dei non votanti (circa il 40%) e a rinverdire il principio costituzionale (populista) secondo cui la sovranità, tuttavia, appartiene al popolo e che la Repubblica è, tuttavia, fondata sul lavoro". E' davvero  possibile che, a pochi mesi dalle prossime elezioni, ci sia una persona, "populista non demagogico" o un"populista non demagogico magari  collettivo", inteso come  forze organizzate in grado di far nascere una nuova forza politica (potremmo dire, principe collettivo, piuttosto che  populista collettivo), con l'apporto sostanziale di tutti coloro che, riconoscendosi  e facendosi rappresentare da una guida personale e carismatica,  con motivazioni di destra e di sinistra  vorrebbero astenersi dal voto. 
Un accadimento del genere , stando all'auspicio   dell'articolo, sarebbe in grado di "rinverdire" il principio costituzionale secondo il quale  la sovranità è  del popolo (che però, e bene ricordarlo, è sovrano se la esercita in un sistema pluralistico e di separazione dei poteri).

Rino Giuliani vicepresidente dell'Istituto Fernando Santi

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