lunedì 7 gennaio 2013

Rino Giuliani. 2013: NEI PROSSIMI MESI SI APRA UNA FASE COSTITUENTE ORGANICA DEGLI ASSETTI ISTITUZIONALI E DELL'ASSOCIAZIONISMO DEL MONDO DELLA EMIGRAZIONE ITALIANA.


1.
Il CGIE nella sua ultima riunione, malgrado tutto, ha avuto il merito di discutere con ottimismo sul tema degli italiani all'estero suscitando anche un'eco vasta  al suo esterno. 

Il CGIE che nella sua prassi pluriennale è venuto assumendo, nei fatti, una fisionomia di organo di rappresentanza, per divenire legittimamente tale, e se lo si vuole tale, ha bisogno tuttavia di una veste normativa che dai criteri di composizione e di funzionamento degli organi, alle modalità  di elezione dell'organismo superi il profilo di ircocervo che lo connota con gli inconvenienti da tempo emersi che oggi lo fanno impropriamente definire "il parlamentino degli italiani all'estero" con tutti i difetti e senza i meriti dell'altro voluto dalla nostra costituzione.

Il consolidamento delle linee di lavoro emerse dall'ultima Assemblea del CGIE evidenzia una insperata vitalità ma darà poco frutto se, superata la fase attuale a cavallo del rinnovo del parlamento italiano, non verrà posta mano ad un profondo ripensamento e rinnovo dell'insieme del mondo della emigrazione. 

Questo rinnovamento non può prescindere dal protagonismo attivo dell'associazionismo, di tutto l'associazionismo, nazionale, regionale e locale. 
Ci vuole una fase costituente organica che riconosca superato l'assetto che  si era  costituito nella Repubblica dei partiti finita nel 1994 ma sopravvissuta nel CGIE. 

Le impostazioni date nella prima e nella seconda Conferenza mondiale degli italiani all'estero sono state importanti e puntuali ma non trovano nei profondi cambiamenti nel frattempo avvenuti il terreno più fertile per  riprodursi. Si deve cambiare scontando il fatto che da Prodi a Berlusconi a Monti il disinteresse e qualche volta l'ostilità dei governi e nel parlamento verso il tema degli italiani all'estero hanno, ad oggi, largamente prevalso. 
Per i partiti politici è forse più profittevole aprire uffici elettorali nei paesi di emigrazione che far votare in parlamento una legge che riconosca alle associazioni degli italiani all'estero la natura di promozione sociale.

Rino Giuliani vicepresidente dell'Istituto Fernando Santi

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