lunedì 20 aprile 2009

RAPPORTO INPS - I lavoratori immigrati

MIGRANTI
 III RAPPORTO INPS - I lavoratori immigrati.

ImmigratiIl Terzo Rapporto Inps sugli immigrati negli archivi previdenziali utilizza dati aggiornati alla fine del 2004, del 2005 e del 2006: un riferimento "all’indietro" dettato dalla necessità di disporre di statistiche consolidate, obiettivo non agevole per la complessità della raccolta e ripulitura dei dati. Per i lavoratori di origine non comunitaria, infatti, in ordine alla loro peculiarità, i dati "grezzi" provengono da due distinti archivi, (l’Archivio Anagrafico e l’Archivio delle posizioni contributive), dei quali il primo, costituito presso l’Inps come previsto dal Testo Unico (decreto legislativo 286/1998) e dal regolamento di attuazione (d.p.r. 394/1999) delle norme sull’immigrazione, prevede un aggancio con l’archivio dei "permessi di soggiorno", proveniente dalla Polizia, e con quello delle denunce nominative dei rapporti di lavoro proveniente dall’Inail. Sulla risultante di questi incroci di dati vengono condotte alcune operazioni di razionalizzazione e di correzione che, ovviamente, richiedono tempo, e ciò va a discapito della tempestività delle rilevazioni.

Inoltre, il criterio di registrazione in qualità di lavoratore immigrato non è la cittadinanza straniera ma la nascita all’estero. In ogni caso, per comodità di esposizione, verranno denominati "immigrati non comunitari" i lavoratori iscritti all’Inps nati in un Paese non appartenente all’UE nel suo assetto a 15 Stati precedente all’allargamento del 2004, tenendo però presente che tra di essi è inclusa anche una certa quota di cittadini italiani e comunitari nati all’estero e poi rimpatriati. Secondo lo stesso criterio, verranno invece denominati "comunitari" i lavoratori nati nell’UE a 15, inclusi gli italiani.  

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