mercoledì 16 novembre 2011

"Senza il contributo dei nuovi cittadini anche il fardello del debito pubblico sarebbe più difficile da sostenere”


Palazzo del Quirinale - 15/11/2011
Il Presidente Giorgio Napolitano con alcuni nuovi Alfieri della Repubblica, insigniti dell' “Attestato d’Onore”
"Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza. Si tratta di una presenza che concorre ad alimentare quell'energia vitale di cui oggi l'Italia ha estremo bisogno". Lo ha detto il Presidente Napolitano in occasione dell'incontro con i nuovi cittadini italiani celebrato al Quirinale nell'ambito del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Per il Capo dello Stato, "non comprendere la portata del fenomeno migratorio e non capire quanto sia necessario il contributo dell'immigrazione per il nostro Paese significa semplicemente non saper guardare alla realtà e al futuro. Senza il loro contributo futuro alla nostra società e alla nostra economia, anche il fardello del debito pubblico sarebbe ancora più difficile da sostenere".

"Negli ultimi 20 anni, tra il 1991 e il 2011, il numero dei residenti stranieri è aumentato di 12 volte. Tuttavia gli immigrati che sono diventati cittadini sono ancora relativamente pochi, anche se negli ultimi 10 anni c'è stato un notevole incremento. All'interno dei vari progetti di riforma delle norme sulla cittadinanza, la principale questione aperta - ha ricordato il Presidente della Repubblica - rimane oggi quella dei bambini e dei ragazzi. Molti di loro non possono considerarsi formalmente nostri concittadini perché la normativa italiana non lo consente, ma lo sono nella vita quotidiana, nei sentimenti, nella percezione della propria identità".