venerdì 14 settembre 2012

IL RISORGIMENTO DA RICONQUISTARE di Rino Giuliani

Quei valori risorgimentali attendono oggi di essere ripresi e pienamente fatti propri da coloro che affermano di voler rinnovare il paese.


In queste mesi che precedono il rinnovo del Parlamento, non si è ancora concluso il braccio di ferro sul sistema elettorale. Vi sono infatti  diverse  contingenti convenienze di partito che prevalgono  non  permettendo di a portare a sintesi le disparità esistenti .
Quale che sia la soluzione data -  maggioritaria o proporzionale - , se verrà data, il rischio di una alterazione del principio democratico: una testa un voto è molto forte . 
E' innegabile il fatto che, se il potere deve venire dal popolo e dal popolo deve essere esercitato, non c'è governabilità che tenga o stabilità di esecutivo che tenga. L'una e l'altra non vanno anteposte a modalità di voto e sistemi elettorali che garantiscano la massima estrinsecazione di un principio che alla  base di un vero modello repubblicano.
Una democrazia depotenziata anche in termini di costituzione materiale si definisce  ed è  sistema diverso da quello democratico.
Ci sono conseguenze  giuridico-istituzionali   anche nel permanere  a lungo di un parlamento che accetta che un persona nominata senatore a vita diventi  una settimana dopo la nomina. capo di un governo del presidente nella cui composizione  maggioritariamente  trovano espressione le indicazioni  delle gerarchie  della Chiesa cattolica e di quella  di un tipo imprenditoria e di sistemi bancari  i cui profitti dipendono dall'andamento speculativo   della  proprie  azioni in  borsa e non viceversa.
La comunità italiana non deve tornare al passato ma non deve neanche fare salti nel buio. Nei fatti la  transizione lunga in Italia,  dopo la caduta del muro di Berlino, ha tra le sue cause la vittoria del liberismo e la crisi del mondo che lo stesso liberismo, incapace di autoriforma,  ha determinato ovunque.
Il conservatorismo ed il moderatismo non ha favorito il confronto anche aspro  fra le piattaforme  dei riformatori  e  quelle dei liberisti del secondo millennio.

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