IL CASO1
Deportazioni, sprechi e illegittimità Così la Capitale affronta il problema rom
Il progetto, annunciato nel 2009 sulla scia dell'emergenza dichiarata dal governo Berlusconi, ha dato il via a 470 sgomberi, alla chiusura di 10 grandi campi e a una spesa di circa 60 milioni di euro. Le critiche: esagerazione delle dimensioni del problema, provvedimenti contrari al diritto internazionale, mancato rispetto della volontà delle persone, creazione di megacampi alla periferia della capitale di RAFFAELLA COSENTINO e ANTONIO FICO
L'INTERVISTA2
Il ministro per la Cooperazione e l'Integrazione spiega il nuovo piano europeo. La vicesindaco Sveva Belviso difende le posizioni del Campidoglio. Le repliche di Amnesty International e delle associazioni di volontariato. Le critiche di Emma Bonino
LA VIDEOSTORIA3
Lo sgombero forzato del campo di Tor de Cenci
Il campo nomadi, costruito sulla Pontina nel 2000 con 5 milioni di euro pubblici, è stato raso al suolo a fine settembre 2012. Circa 400 i rom costretti a trasferirsi. Per il vicesindaco Sveva Belviso: "Andava chiuso da tanto tempo".
Ma soprattutto i giovani non se ne volevano andare: "Siamo nati qui e qui andiamo a scuola"
Ma soprattutto i giovani non se ne volevano andare: "Siamo nati qui e qui andiamo a scuola"
L'ALTRA VIA4
Casa e occupazione
il modello spagnolo
Il sistema iberico funziona perché ha puntato prima di tutto ad alzare il tenore di vita delle famiglie, puntando su istruzione e lavoro.
Dopo trent'anni, i risultati parlano da soliLE DENUNCE5
Tra racket dei container e infinite guerre etniche
Le condizioni dei campi di Castel Romano, la Barbuta e Cesarina a Roma, secondo le denunce delle associazioni sono "gravi e allarmanti". L'integrazione che non funziona
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