Caricato da toscaninelmondo in data 09/set/2009
Ieri pomeriggio è mancato Andrea Amaro dirigente della CGIL, da anni impegnato accanto agli italiani emigrati. Una vita pienamente dedicata alla organizzazione sindacale della quale, ricoprendo incarichi di particolare responsabilità, è stato dirigente fino a pochi mesi fa.
Andrea, che non ha mai cessato di impegnarsi per una società più giusta e per un mondo diverso, è stato, come tanti suoi coetanei, un militante di una generazione che ha creduto nella più generale forza rinnovatrice della buona politica dalla parte dei lavoratori ed ha scelto l'impegno personale in prima fila nella CGIL, ricoprendo nel tempo incarichi importanti, sempre consapevole al suo interno della responsabilità, anche individuale, per porre l'organizzazione nelle migliori condizioni di svolgere la funzione di rappresentanza e di pilastro della democrazia.
Le attuali difficili condizioni del paese e la dura condizione dei lavoratori e dei pensionati in questi tempi avevano rinnovato in Andrea la voglia, di dare battaglia, di contribuire a dare forza ad un progetto di alternativa al moderatismo ed al conservatorismo, al liberismo, alle terze vie fallimentari.
Non abbiamo avuto il tempo di realizzare quella nostra giornata di discussione riservata e "senza rete" nella quale senza steccati artificiali, schemi o preconcetti ci eravamo proposti con altri amici di confrontare idee, soluzioni e progetti.
Non abbiamo fatto in tempo caro Andrea. La tua mancanza la sentiremo a lungo.
Alla Festa dei toscani all'estero i saluti del vicesegretario generale del Cgie, il Consiglio generale degli italiani all'estero
Ieri pomeriggio è mancato Andrea Amaro dirigente della CGIL, da anni impegnato accanto agli italiani emigrati. Una vita pienamente dedicata alla organizzazione sindacale della quale, ricoprendo incarichi di particolare responsabilità, è stato dirigente fino a pochi mesi fa.
Andrea, che non ha mai cessato di impegnarsi per una società più giusta e per un mondo diverso, è stato, come tanti suoi coetanei, un militante di una generazione che ha creduto nella più generale forza rinnovatrice della buona politica dalla parte dei lavoratori ed ha scelto l'impegno personale in prima fila nella CGIL, ricoprendo nel tempo incarichi importanti, sempre consapevole al suo interno della responsabilità, anche individuale, per porre l'organizzazione nelle migliori condizioni di svolgere la funzione di rappresentanza e di pilastro della democrazia.
Le attuali difficili condizioni del paese e la dura condizione dei lavoratori e dei pensionati in questi tempi avevano rinnovato in Andrea la voglia, di dare battaglia, di contribuire a dare forza ad un progetto di alternativa al moderatismo ed al conservatorismo, al liberismo, alle terze vie fallimentari.
Non abbiamo avuto il tempo di realizzare quella nostra giornata di discussione riservata e "senza rete" nella quale senza steccati artificiali, schemi o preconcetti ci eravamo proposti con altri amici di confrontare idee, soluzioni e progetti.
Non abbiamo fatto in tempo caro Andrea. La tua mancanza la sentiremo a lungo.
L'Istituto Fernando Santi
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